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martedì 30 agosto 2016

Riforma costituzionale III - art. 59, 60, 63 della Costituizione

Ciao a tutti amici lettori,

questi tre articoli li vediamo assieme. Per una volta che sono brevi (ma comunque contorti, come vedremo), possiamo fare una carrellata.

Art. 59:
Iniziamo dall'articolo 3 della riforma Boschi, Renzi, Verdini. Questo va a toccare l'articolo 59 della Costituzione, che attualmente recita

"E` senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario."

che diventa, nella riforma

«Il Presidente della Repubblica può nominare senatori cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Tali senatori durano in carica sette anni e non possono essere nuovamente nominati»

Notate che nel restyling dell'articolo, sparisce il riferimento al numero di senatori eleggibili dal presidente. Questo perché è stato già indicato nell'art. 57 e su questo avrei una riflessione. Nella formula attuale, il PDR nomina 5 senatori su 315, cioè circa 1.6% e sono "a vita", cioè una volta messi lì occupano il posto teoricamente fino alla propria morte. E' un semplice riconoscimento a chi ha svolto un servizio per il paese, dandogli lustro e onore: sono stati senatori a vita Rita Levi Montalcini, Amintore Fanfani, Giovanni Spadolini, per citarne alcuni.

Nella riforma, i senatori diventano 100, ma quelli a nomina presidenziale restano 5. Ovvero il 5%, quanto un piccolo partito: per dire SEL, NCD, UDC valgono meno! Quindi di fatto si aumenta, nel nuovo senato, il potere del PDR, anche perché cambieranno ogni 7 anni. Quindi ognuno potrà, per così dire, mettere i suoi di volta in volta.

Art. 60:
Articolo 4 della famigerata riforma: l'articolo 60 della costituzione, cioè il seguente

"La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni [cfr. art. 88].
La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra."

semplice semplice diventa 

«Art. 60. – La Camera dei deputati è eletta per cinque anni.
La durata della Camera dei deputati non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra»

Anche qui... avrei qualcosina da ridire. La camera può essere sciolta, ma il Senato no? Entri in senato, et voilà, basta con questa folle paura che il governo possa cadere. Fino alla prossima elezione della tua regione o del tuo comune, sei a posto, con immunità, rimborsi e via discorrendo.

Art. 63:
Articolo 5 della riforma. Questo è un po' più contorto... il vecchio articolo 63 recita così

"Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente e l'Ufficio di presidenza.
Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune [cfr. art. 55 c. 2], il Presidente e l'Ufficio di presidenza sono quelli della Camera dei deputati."

Cristallino. La camera elegge il presidente della camera e i vicepresidenti della camera; il senato elegge il presidente del senato e i vicepresidenti del senato; quando sono in seduta comune, a presiedere ci sono presidente e vice della camera dei deputati.

Nella proposta di riforma... qualcosa cambia

«Il regolamento stabilisce in quali casi l'elezione o la nomina alle cariche negli organi del Senato della Repubblica possono essere limitate in ragione dell'esercizio di funzioni di governo regionali o locali»

Balza subito agli occhi che non c'entra nulla con l'attuale: dice, in pratica, che il senato può varare regole, che possono rigettare, invalidare l'elezione alle cariche interne. Presidente, vice, ecc. Che ne so, se un consiglio regionale nomina senatore il sindaco di... Roma (si fa per dire) e il regolamento dice, boh, la qualunque, non possono essere presidenti (o vice) i sindaci di città con più di 1.000.000 di abitanti... ecco che il sindaco di Roma non può fare il presidente del senato. E' un esempio, prendetelo come tale. La Costituzione demanda al regolamento interno del senato, che può essere scritto e riscritto dai senatori, una cosa così importante? E' effetto della non eleggibilità del senatore: mentre ora il senatore fa solo il senatore, nel futuro senato il consigliere-senatore, o sindaco-senatore, avrà un bel da fare! Mica potrà occuparsi di quisquiglie! Quali saranno le condizioni per fare bene il senatore... beh, preferisco non scoprirlo votando no alla riforma.


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