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venerdì 26 agosto 2016

Riforma costituzionale II - art. 57 della Costituizione

Buongiorno amici lettori,

prosegue l'analisi della riforma costituzionale Renzi, Boschi, Verdini.

Oggi vorrei parlarvi dell'articolo 2, quello che va a sostituire l'articolo 57 della Costituzione.

Ora, bisogna dire che questo articolo è già stato toccato dal 48 ad oggi. Infatti, la versione del 48 recitava così:

Art. 57

"Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale.

A ciascuna Regione è attribuito un senatore per duecentomila abitanti o per frazione superiore a centomila.

Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sei. La Valle d'Aosta ha un solo senatore."

Chiarissimo: un senatore ogni 200.000 abitanti, più uno se il resto è superiore a 100.000. All'epoca Abruzzo e Molise erano una regione unica, che poi furono divise nel 1963, quindi l'unica regione ad aver bisogno di una legge "speciale" era la Valle d'Aosta.

L'articolo è stato modificato ben 3 volte: il 9 febbraio del 1963, in cui venne agguinto un comma: 
"La ripartizione dei seggi tra le Regioni, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti."

poi il 27 dicembre del 63, in cui venne istituita la regione Molise appunto, e l'ultima volta nel 2001, in cui vennero introdotti i senatori eletti all'estero.

Il testo attualmente vigente è il seguente

"Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.

Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici, sei dei quali eletti nella circoscrizione Estero.

Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d'Aosta uno.

La ripartizione dei seggi tra le Regioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti"

Lo hanno già pasticciato, rispetto all'originale, ma è molto chiaro. Ora analizziamo la proposta di modifica della nuova costituzione. Passiamo dalle 43 parole dell'orginale, alle 93 attuali, per arrivare alle 231 della riforma. La famosa "semplificazione" appunto...

"Il Senato della Repubblica e' composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica.
I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori." (Non eleggiamo più noi i senatori. Li sceglieranno i consigli regionali. Cosa andranno a fare lo abbiamo visto nel capitolo precedente... si autocontrolleranno le spese e decideranno sulle norme europee, ovvero il 70% delle nostre leggi)

Nessuna Regione puo' avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due. La ripartizione dei seggi tra le Regioni si effettua, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei piu' alti resti. (Il numero di senatori passa da 315 a 100, ma quelli a cui ha diritto la valle passano da 1 a 2. Dovremmo essere contenti? No, perché quei 2 senatori non li sceglieremo noi, ma la classe politica che attualmente comanda in regione. Aiuto!!)

La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformita' alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalita' stabilite dalla legge di cui al sesto comma. (Questo punto è interessante. Le elezioni nazionali sono sfasate rispetto a quelle regionali: questo significa che è molto probabile avere una composizione politica del senato, molto diversa da quella della camera: ovvero maggioranze diverse nelle due camere. Queste maggioranze diverse si faranno ostruzionismo continuo. Se pensiamo che il senato continuerà ad avere competenza per l'emissione del 70% delle nostre leggi... altro che leggi più veloci! Ri-Aiuto!)

Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalita' di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci, nonche' quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio (ça va sans dire)

Se avete resistito fino alla fine (è stata dura lo so), ditemi voi se un tale casino vale la pena di essere votato. Non era più semplice abolire il senato tout court? Con un risparmio di un miliardo di euro, anziché di una manciata di milioni, spicciolini?

poi fate voi, se #bastaunsi per farci fregare...



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